none1noRiferendosi a Konstantin Vaginov, eclettico scrittore che gravitava attorno alla nebulosa avanguardista oberiuta, si potrebbe parlare di un’autentica “poetica della fantasmagoria”. Infatti, servendosi del filo rosso del collezionismo, l’autore propone nei suoi romanzi una vera e propria doppia sfida, lanciata sia alla tradizione russa, sia alla nascente “tradizione” sovietica. Una competizione, questa, alimentata anche da un procedimento di traduzione culturale: in particolare, diversi oggetti legati alla lontana civiltà giapponese entrano nelle sue opere, diventando non solo parte integrante dell’elemento culturalmente sovversivo per eccellenza, la collezione, ma svolgendo anche una funzione descrittiva, come avviene nel caso del p...